Una rete di 56mila km (93m ila quelli previsti) divisa in 17 itinerari ciclistici che attraversano tutto il continente al servizio dei cicloturisti
Europa e biciclette, un connubio sempre più stretto. Mentre il Parlamento europeo, con la recente approvazione della Cycling Strategy, invita gli Stati membri ad aumentare gli investimenti nella costruzione di infrastrutture ciclabili e a sostenere politiche industriali per l’intero comparto, la rete ciclabile europea EuroVelo festeggia i suoi primi 25 anni.
Un progetto lungimirante e pioneristico sviluppato e coordinato da Ecf-European Cyclists Federation, cresciuto nel corso di questi primi 25 anni diventando il più grande network al mondo nel suo genere con l’obiettivo principale di contribuire alla diffusione del cicloturismo e della mobilità attiva in tutta Europa.
Degli oltre 93mila km previsti, 56mila km sono già percorribili in bicicletta: 17 itinerari ciclistici di lunga percorrenza che collegano l’intero continente toccando complessivamente 42 nazioni.
EuroVelo attraversa l’Italia con tre itinerari. Il primo e più famoso è la Via Romea Francigena (EV-5): 3.200 km da Londra alla Puglia che, nel nostro Paese, vanno da Como a Brindisi. Poi la Ciclovia del Sole (EV-7), che da Capo Nord va a Malta percorrendo 7.700 km, ed entra in Italia al Brennero e scende fino alla Sicilia (realizzata fino a Bologna e già finanziata fino a Firenze). E infine la Ciclovia del Mediterraneo, oltre 7.000 km dal sud della Spagna a Cipro costeggiando il mare, che entra in Italia a Ventimiglia, sale a Torino e attraversa la Pianura Padana in direzione Trieste, passando per Venezia.
Pedalare lungo un itinerario EuroVelo – in Italia e in Europa – significa viaggiare su un percorso con parametri di alta qualità in termini di pedalabilità, sicurezza, segnaletica e manutenzione delle tratte, oltre all’offerta di servizi per il cicloturista. Un impegno reso possibile grazie all’impegno di cooperazione internazionale per l’armonizzazione degli standard nelle infrastrutture ciclistiche e grazie al quotidiano lavoro dei coordinatori nazionali della rete nei rispettivi paesi.
In Italia è Fiab, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, che dal 2011 funge da coordinatore di EuroVelo.«I tre itinerari EuroVelo che attraversano l’Italia sono stati inseriti nel Piano Generale della Mobilità ciclistica approvato dal Governo nel 2022 – spiega Antonio Dalla Venezia di Fiab, coordinatore del comitato tecnico scientifico Bicitalia-EuroVelo -. Una parte di questi tracciati, inoltre, è coinvolta nella pianificazione del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche, già finanziato con fondi ministeriali e del Pnrr per 640 milioni di euro, a cui si vanno a sommare i fondi di provenienza regionale».
L’intento comunitario è quello di dare un’importanza strategica al cicloturismo – oltre che di favorire le mobilità a due ruote – nei territori rurali, che di solito sono lontani dalle mete turistiche classiche e più frequentate.
Un meccanismo virtuoso che muove lo sviluppo territoriale con un impatto economico stimato di circa 338mila euro per km di ciclabile, grazie a nuove forme imprenditoriali e le opportunità di lavoro create dal comparto (guide cicloturistiche, noleggi e servizi dedicati). Con un impatto tutt’altro che trascurabile: la spesa per consumi turistici nei luoghi di vacanza generata dai cicloturisti per il 2022 è stata stimata in quasi 4 miliardi con 8,5 milioni di presenze turistiche.
Per l’Italia – tra le mete più ambite dai cicloturisti di tutt’Europa – la EuroVelo si affianca la rete ciclabile nazionale, Bicitalia, creata dal basso grazie all’impegno e alle competenze dei volontari Fiab, con venti grandi itinerari attraverso le regioni della Penisola per un totale di oltre 23mila km.
Un lavoro che ha impegna Fiab da molti anni, compreso quello molto importante nell’assicurare al network l’attuazione, l’implementazione, il funzionamento e i criteri delle ciclovie EuroVelo che attraversano il nostro Paese: «Abbiamo sviluppato negli anni un costante lavoro di advocacy, puntando sul fare rete con Regioni e Amministrazioni locali e valorizzando i percorsi EuroVelo all’interno dell’offerta bike-friendly dei singoli territori – spiega Alessandra Tormene, consigliera nazionale Fiab e coordinatrice EuroVelo in Italia -. Altrettanto fondamentale è il lavoro per integrare il patrimonio delle ciclovie italiane nella rete ciclabile europea, così come le molteplici attività di comunicazione e informazione sull’intera offerta EuroVelo, rivolte al sempre più ampio pubblico di viaggiatori che scelgono le vacanze attive e il turismo lento, in Italia come in Europa».
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E i dati lo confermano: nel 2021 le visite al sito EuroVelo sono cresciute del 31% rispetto all’anno precedente arrivando a oltre 2,1 milioni. Tra gli itinerari più cliccati proprio Eurovelo 8 e Eurovelo 5 che attraversano l’Italia, a riprova dell’attrattività del Belpaese per le due ruote e del ritorno economico che ne può derivare.