Ritorna in primo piano la staffetta 4×100 italiana, due anni dopo il trionfo a Tokyo. Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu si sono imposti nella seconda semifinale con un tempo di 37.65, il migliore dell’anno. Hanno superato Sudafrica, Gran Bretagna e Brasile, mentre la Francia è stata ripescata. Sorprendentemente eliminati i campioni del mondo del Canada. Nell’altra semifinale hanno ottenuto la qualificazione gli Stati Uniti (Coleman, Kerley, Carnes, Smith) con 37.67, insieme alla Giamaica (37.68) e al Giappone (37.71). La finale maschile è in programma sabato alle 21.40 ed è la prima dal Mondiale 2011.
Ma la serata di successi delle staffette non riguarda solo gli uomini. Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese hanno demolito il primato italiano nella staffetta 4×100 femminile, correndo in 42.14. Hanno ottenuto il terzo posto e si sono qualificate con il quarto miglior tempo assoluto, prospettando la possibilità di una medaglia anche per le atlete azzurre.
Il ritorno di Marcell Jacobs è avvenuto due anni dopo la sua vittoria a Tokyo. Dopo un periodo di infortuni e allenamenti interrotti, ha brillato in questa staffetta. Dopo la rapida partenza di Rigali con un tempo di 10.60, il campione olimpico dei 100 metri ha dimostrato il suo slancio, che aveva faticato a manifestare nella gara dei 100 metri con una sola competizione stagionale alle spalle. La sua frazione è stata coperta in 8.81, una performance di alto livello superata solo da Kerley degli Stati Uniti con 8.62 nella prima semifinale. Jacobs ha quindi passato il testimone a Patta, che ha allontanato Munyai (Sudafrica) e Efoloko (Gran Bretagna), preparando il terreno per il passaggio a Tortu. Nel trionfale finale, Tortu ha richiamato alla mente la vittoria di Tokyo, correndo verso il traguardo e stabilendo il miglior tempo mondiale dell’anno per una staffetta.
Jacobs ha condiviso la sua gioia: “Sono estremamente soddisfatto della mia prestazione, c’era un’energia completamente diversa in questa gara. È una competizione di squadra. Tutto il popolo italiano corre con noi, e riusciamo a dare non solo il massimo sforzo, ma addirittura il doppio. Il fatto di correre con questo tempo ci dà molta fiducia. Sono felice di essere tornato in forma e spero di migliorare ulteriormente in finale. Ma questa non è solo una mia vittoria, è una vittoria di squadra”. Anche Tortu, che era stato eliminato dai 200 metri, ha espresso il suo sentimento di unità: “Siamo come fratelli, non solo noi quattro, ma tutti gli altri membri della squadra. Quando corro per tutti loro, riesco a dare qualcosa in più. Oggi ho gestito gli ultimi metri. Questo risultato ci darà la motivazione di affrontare domani con maggiore consapevolezza, sapendo di poter raggiungere qualcosa di grandioso”.
Nel salto triplo, la venezuelana Yulimar Rojas ha dovuto attendere il sesto e ultimo salto per assicurarsi il suo quarto titolo mondiale consecutivo. La detentrice del record mondiale e campionessa olimpica ha superato i 15.08 metri, battendo all’ultimo respiro Maryna Bekh-Romanchuk. La cubana Leyanis Perez Hernandez si è classificata terza, mentre l’italiana Dariya Derkach è arrivata ottava con 14.36 metri.
Nella gara dei 200 metri femminili, la giamaicana Shericka Jackson ha confermato il suo titolo, stabilendo il record dei campionati con 21.41 e ottenendo la seconda miglior prestazione di tutti i tempi, a soli 7 centesimi dal record mondiale di Florence Griffith-Joyner (21.34 nel 1988). L’americana Gabrielle Thomas ha conquistato l’argento con un distacco di quattro decimi, mentre la campionessa dei 100 metri, Sha’Carri Richardson, ha ottenuto il bronzo con 21.92.
Anche nella gara dei 200 metri maschili, c’è stato un dominio evidente. Il favorito Noah Lyles ha vinto con un ampio margine e ha ripetuto il suo successo nei 100 metri. Il tempo di 19.52 dell’americano lo ha posizionato al primo posto, seguito dall’altro americano Erriyon Knighton (19.75) e da Letsile Tebogo del Botswana (19.81). Nonostante la vittoria, il tempo di Lyles non è stato quello atteso dopo le prestazioni nelle fasi preliminari.